BRINTZIRI 2022
Vino Rosso
Carla Spanu – Dorgali

“…C’è un uomo nella stazione e un treno sotto la pioggia
C’è un volto nello specchio che mostra la tensione
C’è una donna nell’oscurità che se ne sta in disparte
C’è un amore nell’uomo che gli sta spezzando il cuore
Ma va bene, sto prendendo il il prossimo treno per casa
Il prossimo treno per casa… “

PREMESSA
Se un bicchiere di vino non riesce ad essere un viaggio è una bevanda inutile. E ci vuole coraggio e incoscienza, se sei una donna, in un ambiente dove fare vino è un esclusiva di maschi. È una realtà. Se poi decidi di farlo fuori dai canoni del più classico dei cannonau di quelle latitudini, allora si parla di sana follia. Siamo a Dorgali anche se la giovane vignaiola ci tiene a rimarcare l’appartenenza a Gonone. Sfumature che possono capire solo loro indigeni e qualcuno, tipo me, che ha abitato da quelle parti per un po’.

“…Rimasi a galla per tanto tempo in oceani senza nave
Feci del mio meglio per sorridere sempre
Finché il canto dei tuoi occhi e delle tue dita
Mi condusse con amore fino alla tua isola.. “

CAPITOLO UNO
Colore e Naso di marasca. Questo è il tappeto olfattivo che ospita la danza di tutte le altre suggestioni che si muovono tra fiori autunnali, balsami e pepe nero. Il corredo delle sensazioni nasali sa anche iodi credenza di casa e umidità di sottobosco. È antico senza essere vecchio. È madre.

CAPITOLO DUE
Era una serata un po’ calda. L’ho appena raffreddato e ho fatto bene. Il primo impatto è stato subito confidenziale. Un crooner di fine anni 50 che canta un po’ ammiccante “Everything happen to me”. Il sorso ti mette subito a tuo agio. Alcool perfettamente integrato nella struttura e dei tannini setosi che graffiano con garbo

“…Prendo un appuntamento per il golf e puoi scommetterci la vita che pioverà
Provo a dare una festa e il ragazzo del piano di sopra protesta
Credo che vivrò la mia esistenza soltanto prendendo raffreddori e perdendo treni
Succede tutto a me…”

CAPITOLO TRE
La nota acida , insieme ad una pronunciata mineralitá, è la spina dorsale di questo vino che spara positività ad ogni sorso. Il finale richiama la frutta rossa e lascia la bocca piena di sorprese balsamiche. Cosa puoi chiedere ad un vino se non che ti faccia stare bene?

“…Sembra che tu abbia tre becchi corvo
La luna è così piena
Cappello bianco su una zucca
Sai che c’è qualcosa
La luna era un tiro di schioppo
Ferma lo spettacolo
Ho bisogno di dire ciao
Al corvo…”

LA VIGNA:
Siamo a Filieri, zona Sa Marghine, poco meno di 400 metri di altitudine su terra basaltica. Uno dei cru meglio esposti di quel territorio. La conduzione della vigna è pulita e rispettosa e le pratiche di cantina sono caratterizzate da un interventismo vicino allo zero. Dieci mesi in acciaio e dieci in bottiglia prima di offrirsi al mondo.

LEI
Brintziri e Carla sembrerebbero un tutt’uno. Non è scontato trovare una compenetrazione così forte tra la vignaiola/o e il suo vino. Da poco trentenne è una donna che parrebbe avere le idee chiare e nessuna paura di sfondare certe convenzioni in materia di vino, ancora troppo radicate in quel pezzo di Sardegna. La scelta di fare un Cannonau così atipico (o forse tra i più tipici?) rispetto a certe scimmiottature di vini toscani che troviamo in circolazione, spesso a prezzi di Borgogna, la dice lunga sul carattere deciso di questa ragazza dalla risata contagiosa che lascia intravvedere un sottile velo di malinconia. Brintziri, nella sua semplicità quasi minimalista, rompe schemi e si propone come vino da utilizzare a tavola in mille e più possibilità. Personalità marcata e frutto identitario, pur conservando tutte le caratteristiche del vino da situazioni conviviali all’aperto. È il Cannonau che mi porterei in spiaggia per addormentarmi sotto l’ombrellone, contemplando la bottiglia vuota.

I VERSI
Gli intermezzi poetici sono frammenti di canzoni che ho ascoltato mentre bevevo e scrivevo di Brintziri. Nell’ordine:

The man in the station. John Martyn
Starsailor. Tim Buckley
Everything happen tò me. Chet Baker
Ice cream for the crow. Captain Beefheart