Vino rosso

LUISA CAMOGLIO – Calasetta

Luisa Camoglio fa vini a sua immagine: energia primordiale e autenticità che si esprimono col linguaggio di un terroir eternamente in balia degli elementi. Non ho ancora avuto il piacere di conoscerla dal vivo ma a volte una breve conversazione telefonica aiuta a farsi un’idea abbastanza definita. La donna, medico e vignaiola in parti uguali, è riuscita a trasformare l’inquietudine che probabilmente la caratterizza, in quella forza vitale che si ritrova in uno stile enoico che non fa sconti ne compromessi. Chi identifica il Carignano con certe interpretazioni marmellatose/vanigliose che governano il mercato, è meglio lasci perdere i vini di Luisa. Vini che nel bicchiere non sono foto ma film in bianco e nero, girati tra filari infilzati su sabbia rovente e arida, massacrati da un vento che non conosce tregue e che rende la quotidianità sempre e solo sfida. La Casa di Sophia nasce da viti di Carignano a piede franco, allevate nell’isola di Sant’Antioco a pochi chilometri da Calasetta. La scenografia è scogliera, spiaggia e vigna a pochi respiri dal mare. Un po’ di zolfo e rame e tanti rimedi naturali sono le armi con le quali la Dottoressa combatte le malattie che periodicamente disturbano la salute delle sue piante. Per il resto tutto succede tra una ex stalla riattata e un nuovo locale costruito con materiali ecosostenibili e seguendo le linee architettoniche della tradizione: fermentazioni spontanee e nessun ricorso a qualsiasi coadiuvante enologico, niente filtrazioni e stabilizzazioni. Ancora un anno tra acciaio e bottiglia per poi affrontare il mondo. Ed ecco il vino nel bicchiere: rosso cupo e denso con un naso che davvero evoca una pellicola degli anni 50′, con una partenza tutta giocata su atmosfere di foresta umida e terrosa per lasciar spazio a note ematiche e grafite. Il contatto con l’aria e il bicchiere capiente aiutano a completare un corredo di odori dove emerge la confettura di frutta rossa e un campo di erbe officinali che si integrano con la complessità iniziale. Un bouquet decisamente intrigante che fa da presentazione ad un vino che in bocca gioca le sue carte di vino vero: ingresso largo e caldo con i tannini morbidi che regalano graffi garbati e un’acidità viva e fondamentale per gli equilibri. Il finale è lungo e chiede ascolto e concentrazione che è impossibile non dare. Categoria Vini Emozionali è già dentro il mio personale elenco Bottiglie del Cuore 2023.